Catania, faida mafiosa di Librino con morti e feriti: 14 arresti (VIDEO)

Catania, faida mafiosa di Librino con morti e feriti: 14 arresti (VIDEO)

Sono quattordici gli arresti per la sparatoria di Librino, alla periferia di Catania, dello scorso 8 agosto, tra due gruppi criminali che si sono sfidati sulla rampa di viale Grimaldi a colpi di kalashnikov e pistole, lasciando sul selciato due morti, sei feriti e centinaia di bossoli.

Il blitz dei carabinieri del comando provinciale è scattato all’alba per notificare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai 14 appartenenti ai Cursoti milanesi e ad affiliati del clan Cappello

. Sono accusati a vario titolo, di concorso in duplice omicidio (vittime furono Luciano D’Alessandro, di 43 anni, ed Enzo Scalia, di 29, detto Enzo ‘negativa’), 6 tentati omicidi e porto e detenzione illegale di armi da fuoco in luogo pubblico, tutti con l’aggravante di avere agito per motivi abbietti e avvalendosi delle condizioni previste dall’associazione di tipo mafioso, al fine di agevolare i clan di appartenenza.

Lo scontro a fuoco sarebbe avvenuto al culmine di tensioni tra le due bande per questioni legate principalmente alla vendita della droga tra il centro storico e la periferia di Catania, ma anche per dei rancori personali legati al corteggiamento di una donna che aveva una relazione con un boss avversario.

Qualche giorno prima esponenti dei Cursoti milanesi avevano litigato furiosamente con affiliati del clan dei Cappello in una strada: si erano affrontati prima a viso aperto a colpi di casco per poi inseguirsi tra le auto in sosta. Da qui la rivalsa del gruppo che armato avrebbe deciso di sfidare gli avversari nella roccaforte di Librino.

L’indagine dei carabinieri del comando provinciale, coordinata dal colonnello Piercarmine Sica, ha permesso di ricostruire gli accadimenti e di definire le responsabilità personali in ordine ai gravissimi fatti di sangue avvenuti a Catania, dove il gruppo, costituito da semplici affiliati e da esponenti di vertice delle organizzazioni mafiose dei Cursoti milanesi (a bordo di due autovetture) e del clan Cappello (su almeno 14 moto), entrambe attive nel territorio etneo, aveva deciso di affrontarsi con le armi in strada, causando due morti e feriti.

Esito che poteva essere ben più grave se si considera che lo scontro a fuoco si è verificato di sera nel popoloso quartiere Librino, caratterizzato da un’elevata densità abitativa e dove i residenti (anche donne e bambini), soprattutto per il caldo estivo, sono soliti trattenersi in strada fino a tardi.

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