Bologna, incinta di due gemelli grazie a ovociti congelati 14 anni fa: “Crioconservazione si dimostra efficace”

Bologna, incinta di due gemelli grazie a ovociti congelati 14 anni fa: “Crioconservazione si dimostra efficace”

Incinta dopo aver vinto la battaglia contro il cancro al seno: la donna presa in cura all’Irccs Policlinico di Sant’Orsola di Bologna è in dolce attesa di due gemelli.

Tutto grazie agli ovociti di una donatrice, congelati 14 anni fa e all’impegno quotidiano della struttura guidata da Eleonora Porcu.

«È un caso particolare che per noi è sinonimo di progresso, successo e speranza – spiega Porcu, Responsabile della struttura di infertilità e procreazione medicalmente assistita dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola -. Per la prima volta dimostriamo che gli ovociti vitrificati e crio-conservati hanno un elevato potenziale riproduttivo. Questo denota il successo della procedura che utilizza azoto liquido a una temperatura di -196 gradi: li mantiene intatti e fertili al lungo. E significa, più di tutto, che le pazienti oncologiche che stanno affrontando cure difficili e spesso molto lunghe, possono contare su una banca di ovociti forti e tenaci e su un protocollo efficace: quindi hanno speranza di rimanere incinta al termine delle cure, a prescindere dall’età».

Un caso rassicurante e incoraggiante soprattutto in ambito di onco-fertilità, ma anche per tutte le altre donne che hanno bisogno e desiderio di intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita. L’efficienza prolungata della procedura di vitrificazione, inoltre, offre maggiore flessibilità a tutti i programmi di donazione degli ovuli: le donne che congelano gli ovuli al Policlinico, infatti, possono scegliere spontaneamente di donare gratuitamente ad altre donne gli ovuli non utilizzati. Una su tre.

È il rapporto di donne che sono riuscite a rimanere incinta negli ultimi 25 anni con il supporto della struttura del Sant’Orsola e mediante la crioconservazione dopo una terapia oncologica. I dati fanno parte di un più ampio studio presentato pochi mesi fa: delle 432 pazienti oncologiche che hanno completato il follow-up, 156 sono andate incontro a insufficienza ovarica prematura. Di queste, 44 una volta guarite hanno cercato una gravidanza attraverso l’utilizzo degli ovociti precedentemente crio-conservati: su un totale di 194 ovociti scongelati, ben 157 sono sopravvissuti (l’80%) permettendo di ottenere 18 gravidanze, 15 delle quali portate a termine con successo (oltre un terzo dei tentativi). Il confronto con il gruppo di pazienti non oncologiche non ha mostrato significative differenze in termini di età, riserva ovarica, numero di follicoli sviluppati, livelli di estradiolo e numero di ovociti recuperati e criopreservati.

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