Palermo, smantellata “la banda della Panda”: utilizzava utilitarie rubate per compiere rapine

Palermo, smantellata “la banda della Panda”: utilizzava utilitarie rubate per compiere rapine

Rapine commesse da un commando organizzato, che utilizzava sempre le Fiat Panda rubate e poi date alle fiamme per cancellare ogni traccia.

Eseguite dalla polizia di Stato tre misure cautelari nei confronti di sospettati di rapine commesse tra il 18 gennaio e il 26 agosto 2022. A condurre le indagini è stata la Squadra mobile – Sezione reati contro il patrimonio e i provvedimenti riguardano un 25enne pregiudicato, attualmente sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora e destinatario della custodia cautelare in carcere; un 22enne pregiudicato, attualmente con obbligo di dimora, anche lui finito in carcere, e un 19enne incensurato, finito ai domiciliare. Gli episodi contestati risalgono rispettivamente al 18 gennaio, 23 e 26 agosto.

Il commando utilizzava sempre lo stesso sistema: dopo aver rubato un’auto – una Fiat Panda per tutti e tre gli episodi – con una pistola a salve priva di tappo rosso faceva irruzione in un esercizio commerciale scarrellando e seminando il panico tra i clienti, puntando la pistola alla tempia dei cassieri per farsi consegnare l’incasso.

Subito dopo il colpo, abbandonava l’auto rubata, avvolta dalle fiamme in strada. A seguito di uno dei roghi, oltre ad essere accidentalmente coinvolta una seconda vettura, è stata annerita l’intera facciata di un palazzo. In uno degli episodi – quello risalente allo scorso gennaio presso il distributore di carburanti «Torre Bonagia» la prontezza nella fuga dei dipendenti ha lasciato la banda sorpresa, tanto da essere costretta a fuggire senza bottino. Per gli altri due episodi nel giro di tre giorni – dal 23 al 26 agosto – sono stati presi di mira due Ard discount: quello di via Placido Rizzotto e quello di via Gaetano Mosca: rispettivamente 500 e 1.500 euro di bottino.

La pistola utilizzata in tutti e tre i fatti è stata sequestrata a casa di uno degli indagati. L’attività investigativa è stata condotta mediante i sistemi di videosorveglianza cittadina e privati e attività di intercettazione che ha fatto luce sui prossimi obiettivi del gruppo per incrementare i profitti da reinvestire in ulteriori attività illecite. Sono in corso indagini per individuare eventuali complici. (AGI)

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